
LA TRAMA
Ti prendo e ti porto via” di Niccolò Ammaniti è un romanzo che svela, con crudezza e poesia, il destino incrociato di personaggi intrappolati nelle maglie di una piccola comunità oppressiva. Pietro e Gloria, due adolescenti alle prese con le difficoltà della crescita, si muovono in un ambiente ostile, dove ogni sogno sembra destinato a infrangersi contro la dura realtà di Ischiano Scalo, un luogo dove il mare c’è ma non si vede. Parallelamente, seguiamo la storia di Graziano Biglia, un chitarrista affascinante ma spezzato e Flora Palmieri, una professoressa che ha sacrificato la propria vita per la famiglia. Questi due mondi, apparentemente distanti, si intrecciano in un romanzo che esplora il dolore, la speranza e la ricerca di redenzione attraverso l’amore e il coraggio delle scelte difficili.

La recensione
Leggere Niccolò Ammaniti per me è un’esperienza che va ben oltre la semplice lettura; è un viaggio emotivo profondo, che richiede il coraggio di sondare gli angoli più oscuri dell’animo umano. È un percorso che necessita di una certa predisposizione per essere affrontato. “Ti prendo e ti porto via” incarna perfettamente questa esperienza: è un vero capolavoro, non solo per la maestria narrativa di Ammaniti, ma anche per la sua abilità nel spingere il lettore a confrontarsi con la realtà in tutte le sue forme, anche quelle più scomode.
La storia si svolge in un angolo sperduto della Maremma, dove il mare è invisibile e dove la vita sembra stagnare tra paludi e zanzare. Qui, le vite di due coppie di personaggi si intrecciano in una danza di speranze infrante e desideri nascosti. Pietro, il figlio di un uomo violento e psicopatico, è un ragazzo timido e introverso, che trova in Gloria, vivace e sicura, un’anima affine e forse l’unica via di fuga dalle crudeltà quotidiane. Dall’altra parte, Graziano, un musicista dal cuore infranto e Flora, una professoressa che ha sacrificato la propria esistenza per la madre malata, cercano nei loro silenzi una salvezza che sembra sempre sfuggente.
Ammaniti non si limita a raccontare queste storie; le scava fino al midollo, esponendo senza filtri la fragilità e la ferocia degli istinti umani. Con una scrittura che alterna momenti di cruda realtà a lampi di umorismo nero, il romanzo si snoda attraverso le complessità delle relazioni umane, mostrando come l’amore e la violenza possano spesso essere dolorosamente intrecciati.
Affrontare questo libro richiede di essere nella “condizione giusta” perché Ammaniti, come sempre, non sceglie mai la strada più semplice. Si confronta con temi difficili che costringono anche il lettore a non prendere vie di fuga. È necessario immergersi completamente, lasciarsi travolgere dalle emozioni, dalle tensioni e dalla profondità psicologica dei personaggi che, nonostante tutto, cercano di trovare la loro via verso la redenzione.
“Ti prendo e ti porto via” è difficile da accantonare, è un libro che continua ad interrogarti anche dopo l’ultima pagina. È un’opera che mi ha spinto a riflettere sulla capacità dell’umanità di sopportare e, in qualche modo, di superare le proprie tragedie. Ammaniti riesce a trasformare la narrazione in un’esperienza catartica, dove ogni dolore, ogni risata e ogni lacrima contribuiscono a disegnare un quadro più grande della vita stessa.
In conclusione, la lettura di questo libro è un’impresa emotiva tanto impegnativa quanto illuminante. Ammaniti ci invita a vivere pienamente, ad accettare il buio per apprezzare la luce. E, nonostante la complessità e la sfida che rappresenta, “Ti prendo e ti porto via” è un’opera che consiglio vivamente, un viaggio che merita di essere intrapreso.
TI PRENDO E TI PORTO VIA
- di Nicolò Ammaniti
- Editore: Einaudi
- Pubblicazione: 2014
- Pagine: 530