

LA TRAMA
Dopo trent’anni come collaboratrice di un quotidiano locale sardo, Giovanna Mameli viene assunta dal «Corriere» e inviata a occupare un posto vacante in una redazione periferica della Penisola. Qui conosce Giulio Costa, un brillante avvocato che le è subito d’aiuto per capire come muoversi nell’ambiente giudiziario. Quando, poco tempo dopo, l’avvocato Costa è costretto a prendere le difese di Nicola Piavan, un tossicodipendente pregiudicato, accusato dell’omicidio dell’anziana Adelaide Santonofrio, Giovanna decide di affiancarlo nelle indagini. A puntare il dito contro Piavan sono due complici entrati con lui nella villa della vittima, che però si dichiarano estranei all’omicidio. Mentre Giulio ingaggia una lotta senza quartiere per smontare le tesi dell’accusa, che sembrano inossidabili, Giovanna conduce la sua personale inchiesta, convincendosi che Piavan sia stato incastrato. Ma come dimostrare la sua innocenza?1
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La recensione
Con Inviato a giudizio, Paolo Pinna Parpaglia ci trascina in un legal thriller avvincente, dove verità e giustizia non sempre viaggiano di pari passo. Già il titolo gioca con le parole: nel linguaggio giuridico, infatti, si parlerebbe di rinvio a giudizio, ma qui il doppio significato si lega perfettamente alla protagonista giornalista, inviata sul campo per seguire un caso che si rivelerà molto più complesso del previsto.
La storia prende il via da quello che sembra un semplice furto in villa, un colpo facile che tre giovani – un tossicodipendente, un pusher e il figlio di una famiglia benestante – organizzano senza prevederne le conseguenze. Ma la situazione precipita: quando lasciano la casa, dietro di loro rimane il cadavere della proprietaria, brutalmente uccisa. Da quel momento, inizia un gioco di strategie processuali, potere e pregiudizi, dove la verità rischia di essere sepolta sotto le macchinazioni di chi ha più mezzi e influenza.
Nel processo che segue, tutto sembra già scritto: Priamo e Kristian, il pusher e il rampollo benestante difesi da avvocati di spicco, puntano a salvarsi lasciando che Nicola, il tossico e il più debole, si prenda l’intera colpa dell’omicidio. Ma qualcosa cambia quando Giovanna Mameli, una giornalista combattiva e fuori dagli schemi, decide di scavare oltre le apparenze e l’avvocato Giulio Costa si ritrova, quasi controvoglia, a difendere il caso più scomodo della sua carriera.
Pinna Parpaglia costruisce un intreccio serrato, che alterna l’indagine giornalistica alla battaglia legale, mantenendo un ritmo incalzante e una tensione crescente. Il romanzo è un’immersione nel mondo della giustizia, tra aule di tribunale, strategie difensive e colpi di scena che ribaltano continuamente la prospettiva. La scrittura è scorrevole e precisa, capace di coinvolgere anche chi non è esperto di diritto, grazie a personaggi credibili e ben caratterizzati.
Consigliato a chi ama i legal thriller con un forte realismo, a chi si appassiona alle dinamiche della giustizia e ai giochi di potere tra imputati, avvocati e giornalisti e a chi cerca un romanzo che tenga alta la tensione fino all’ultima pagina. Una lettura che mette in discussione il concetto stesso di colpevolezza, mostrando come, nei tribunali e nella vita, la verità non sia mai così semplice da afferrare.
INVIATO A GIUDIZIO
- di Paolo Pinna Parpaglia
- Editore: New Compton Editori
- Pubblicazione: 2021
- Pagine: 448